
Enzo Pellegrin
24 gennaio 2022
Per gli amanti del concetto di “legalità”, appare interessante ricordare che all’epoca dei vascelli e delle navi di linea, una legge consentiva ai comandanti di Sua Maestà Britannica di arruolare forzosamente malcapitati. Questi, colti nei bar del porto o nelle vicinanze, storditi con un bastone o con qualche droga, si ritrovavano imbarcati a forza. Venivano chiamati “terrazzani”, landsmen, in inglese, termine che definiva l’inesperto di mare, in opposizione alla gente di mare formata, i marinai o seamen.
Privi di qualsiasi formazione marittima, spesso non sapevano nuotare, nè reggersi sul ponte col mare agitato, ma erano obbligati a prestare la propria opera, rischiando di finire fuori bordo o d’essere mutilati da qualche scotta o caviglia.
La terribile ed ingiusta morte del giovane friulano Lorenzo Parelli può evocare l’immagine di simili barbarie. Lorenzo è andato a scuola per farsi un’istruzione. La legge di una periferica repubblica europea lo ha obbligato ad andare a lavorare gratis negli ultimi tre anni della scuola superiore. Del mondo del lavoro, ha fatto l’esperienza più terribile, e sempre più frequente: l’infortunio mortale.
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