Non c’è capitalista che non sia colpevole

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Enzo Pellegrin

A dieci anni dal crollo finanziario del 2007, è ancora molto in voga l’idea che i “responsabili della crisi” siano da individuare principalmente negli “abusi” del sistema finanziario globale. Le banche avrebbero stritolato l’economia reale e la “buona” produzione con l’economia casinò. La crisi della piccola e media impresa sarebbe direttamente riconducibile al preteso “signoraggio” della finanza.

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Amore e ami: un sogno riformista che non si avvera più.

Enzo Pellegrin

http://www.resistenze.org – osservatorio – italia – politica e società – 09-05-17 – n. 631

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Ora nel lago italiano si lancerà l’amo per la solita proposta di una sinistra post-ideologica, che nella penisola vuol dire tutta quella trafila di appelli degli intellettuali, dei professionisti gauchistes, delle migliaia di associazioni, quella “cosa” che gli elettori han già bocciato tre o quattro volte, tenuto conto che tale spazio è stato politicamente occupato dall’offerta più ampia dei cinquestelle. Continua a leggere “Amore e ami: un sogno riformista che non si avvera più.”

Commento alle dichiarazioni della sindaca Appendino sui fatti del 1° maggio

Federico Milano

http://www.chiaraappendino.it/2017/05/03/primo-maggio-corteo-torino/

Tornano sempre attuali le parole di Gramsci:

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“Trascurare e, peggio, disprezzare i movimenti così detti «spontanei», cioè rinunziare a dar loro una direzione consapevole, ad elevarli ad un piano superiore inserendoli nella politica, può avere spesso conseguenze molto serie e gravi.” Continua a leggere “Commento alle dichiarazioni della sindaca Appendino sui fatti del 1° maggio”

Date un calcio alla società liquida.

Enzo Pellegrin

http://www.resistenze.org – osservatorio – italia – politica e società – 02-05-17 – n. 630

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Tra le immagini dei giorni vicini al Primo Maggio, balza all’attenzione quella di Marine Le Pen, tra i sorridenti operai dello stabilimento Whirlpool di Amiens, nel nord della Francia, dipartimento della Somme, regione dell’Haute France, passata roccaforte della sinistra e del PCF.

Questa porzione geografica del paese transalpino ha già subito una drastica riduzione dei posti di lavoro in seguito a delocalizzazioni produttive motivate dalla ricerca di un minor costo per la mano d’opera. Così avviene anche per lo stabilimento Whirlpool. L’azienda non è affatto in crisi, ma sposterà l’unità produttiva in Polonia giovandosi del basso costo del lavoro del far west polacco postcomunista. A rischio sono 600 posti di lavoro.

Anche il candidato Macron, l’uomo nuovo, “né di destra né di sinistra”, ma saldamente ancorato ai potentati economici europei, si è interfacciato con gli operai di Amiens. Ha cercato di convincerli che opporsi alla società aperta e globalizzata è una battaglia di retroguardia che porta ad un’inevitabile sconfitta. (Continua a leggere su Resistenze.org).

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