Le vite dei lavoratori come strumento di propaganda

da www.resistenze.org – osservatorio – italia – politica e società – 11-06-19 – n. 715

da La Riscossa – www.lariscossa.com
Enzo Pellegrin

11/06/2019

Ha destato un certo scalpore il trattamento riservato dai riders torinesi scesi in manifestazione qualche giorno fa ad alcuni rappresentanti politici dei Cinquestelle, i quali avevano avvicinato i manifestanti per portare solidarietà (e verosimilmente documentare la loro vicinanza sulle rispettive bacheche propagandistiche).

Nel video che può vedersi qui, i riders cacciano via senza mezzi termini la consigliera regionale Francesca Frediani e la deputata Jessica Costanzo. In particolare, i lavoratori apostrofano i politici gridando “Fatevi il selfie che poi domani fate il post”.

A gennaio, nelle bacheche del Movimento 5 stelle Piemonte, si menava vanto di aver fatto approvare una proposta di legge “a forte matrice M5S” a tutela dei riders. In realtà, la proposta di legge non era nemmeno del M5S, ma dei consiglieri Grimaldi e Valle, Continua a leggere “Le vite dei lavoratori come strumento di propaganda”

Capitalismo e occidente hanno semplicemente un’altra faccia

Enzo Pellegrin

 

Sullo storico quotidiano torinese della Fiat, Franco Debenedetti il 22 ottobre scorso eleva in un elzeviro la lamentazione dei democratici liberisti, orfani del potere. Il titolo è emblematico: “Nel tunnel della crisi peggiore”. Nell’occhio dell’elzeviro non ci sono però le problematiche economiche, ma «i valori e gli obiettivi dell’Occidente».

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I democratici hanno svolto per moltissimi anni il ruolo di cavalier servente della globalizzazione capitalistica occidentale, a trazione USA. In cambio hanno ottenuto posti di potere in quasi tutti i governi accodati alle politiche liberiste. Appare quindi normale che il loro orizzonte ideologico tenda ad identificare l’Occidente con ciò che hanno insegnato loro: la favola della cessione al potere economico di sovranità, ricchezza, diritti in cambio di promesse di crescita, estensione dei diritti civili, sviluppo sociale ed economico.

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Analisi Costi e Benefici

Enzo Pellegrin

www.resistenze.org – osservatorio – italia – politica e società – 25-09-18 – n. 683

L’ultimo alito di vita reperibile in rete del Movimento Cinque Stelle  piemontese sul TAV diceva più o meno così: stiamo facendo l’analisi costi-benefici e siamo fiduciosi del suo esito. Ci dovrebbero essere però delle azioni che in qualche modo facciano vedere che l’opera si fermi, perchè qui non hanno nessuna intenzione di fermarsi e noi non sappiamo più come giustificarci. Militarizzazione della valle compresa.E’ passato credo un mese da questa posizione che più o meno è stata retoricamente reiterata, sempre con la bandiera notav alzata.
Senza rendersi peraltro conto che l’analisi costi benefici è stata fatta da tempo da chi nel movimento ha una testa e non un’urna.
L’unica azione correlata coll’opera è oggi l’approvazione del recente decreto sicurezza del Vice premier Salvini, che gode non soltanto dei voti dei cinque stelle del Parlamento, ma anche dell’appoggio entusiasta del Premier incaricato Prof. Giuseppe Conte, che agita sorridente un cartello uguale a quello di Salvini, con il singolare hastag “#decretosalvini”. Atto sicuramente confacente alla statura istituzionale di un Presidente del Consiglio, peraltro poliglotta.
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I liberali fagocitati da una certa idea di libertà

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Enzo Pellegrin

Nell’aprile 1947, ancora a fianco delle rovine della Seconda Guerra Mondiale, i componenti della cosiddetta “Internazionale Liberale” si riunivano ad Oxford. Dal congresso scaturiva una dichiarazione solenne, passata poi alla storia dei liberali come “Manifesto di Oxford”.

In esso, i liberali riuniti di 19 nazioni, “riuniti ad Oxford in tempo di disordine, povertà, carestia e paura causati da due guerre mondiali, convinti che le attuali condizioni del mondo sono largamente dovute all’abbandono dei principi liberali” affermavano una serie di principi, tra cui:
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La Rivoluzione d’Ottobre e la sopravvivenza del capitalismo (3/4)

Prabhat Patnaik | Monthly Review, Vol. 69, n. 3
Traduzione di Enzo Pellegrin per Resistenze.org  –  Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Luglio-agosto 2017

Prima Parte – Seconda Parte

Terza Parte

Il regime della globalizzazione

Le rivalità interimperialiste divengono attenuate nel regime della globalizzazione per un’ulteriore importante ragione, non solo per causa della soverchiante forza di una potenza imperialista, come è stato nel caso della congiuntura del dopoguerra, ma anche perché lo stesso capitale finanziario è divenuto globalizzato e pertanto si oppone ad ogni partizione del mondo in sfere di influenza di particolari potenze che possano ostacolare la sua mobilità globale.

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Mentre questo fatto dell’attenuazione delle rivalità interimperialiste è stato notato da molti, questo è stato interpretato come indice della vendetta della posizione di Karl Kautsky, che aveva visualizzato la possibilità di un “ultra imperialismo”, contro Lenin che aveva enfatizzato l’esistenza di uno stato perenne di rivalità interimperialiste. Ciò è comunque errato. Entrambi, Lenin e Kautsky, avevano in mente e davanti agli occhi un contesto di capitali finanziari nazionali, dove il capitale finanziario che occupava il centro della scena aveva base nazionale ed era aiutato dalla sua nazione. Non è questo il caso di oggi, dove il capitale è esso stesso internazionale, un’entità totalmente differente dal capitale finanziario di cui parlavano Lenin e Kautsky. L’attenuazione delle rivalità interimperialiste nell’era della globalizzazione non è causa di un “congiunto sfruttamento del mondo da parte di un capitale finanziario internazionalmente unito“, come aveva suggerito Kautsky,  ma per l’emergere di un capitale finanziario internazionale. CONTINUA A LEGGERE SU RESISTENZE.ORG

 

L’America aveva previsto dall’inizio una guerra nucleare contro Cina e Nord Corea nel 1950

Michel Chossudovsky | globalresearch.com 16/10/2017

Traduzione di Enzo Pellegrin per Resistenze.org, Centro di Cultura e Documentazione Popolare

www.resistenze.org – cultura e memoria resistenti – storia – 21-10-17 – n. 648

Nel 1950, le forze di volontari cinesi inviate dalla Repubblica Popolare Cinese furono fermamente a fianco del Nord Corea contro l’aggressione USA.

L’atto di solidarietà della Cina con la repubblica Democratica Popolare di Corea (DPRK) fu compiuto appena pochi mesi dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese (PRC) il 1 ottobre 1949.

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Truman aveva previsto l’uso di armi nucleari contro Cina e Nord Corea, nello specifico come mezzo per annullare l’Armata Volontaria Popolare Cinese che era stata inviata per combattere a fianco delle forze nordcoreane. [Chinese Volunteer People’s Army].

E’ importante evidenziare che l’azione militare USA diretta contro la Corea del Nord era parte della più ampia agenda militare della Guerra Fredda contro la PRC e l’URSS, obiettivo della quale agenza era fondamentalmente danneggiare e distruggere il socialismo. Già nel 1945, “il Pentagono aveva immaginato che ci sarebbero volute poche centinaia di bombe atomiche per sopraffare la Russia”.

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Manchester: quello che non sappiamo

Graham Vanbergen
Global Research, 25 maggio 2017
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www.resistenze.org – popoli resistenti – gran bretagna – 29-05-17 – n. 633

Traduzione di E. Pellegrin per il Centro di Cultura e Documentazione Popolare Resistenze.org

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Il 22 maggio alle 22:30 circa una bomba è stata detonata al concerto di Ariana Grande alla Manchester Arena, a Manchester, Regno Unito. Molto è emerso sulla stampa nazionale e sulla TV in merito all’incidente. Ma ci sono alcune cose che non sappiamo.
Nelle prime ore della mattina del 23 maggio – circa alle 2:35 ora locale – la NDTV attraverso il Washington Post ha dichiarato in modo abbastanza categorico che: “funzionari USA, parlando in modo anonimo, hanno identificato l’assaltatore come Salman Abedi. Non hanno fornito informazioni sulla sua età o nazionalità, e i funzionari britannici hanno rifiutato di fornire commenti sull’identità del sospettato”.
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La “rieducazione” di Trump

Zoltan Zigedy | zzs-blg.blogspot.it
Traduzione di E. Pellegrin per Resistenze.org, Centro di Cultura e Documentazione Popolare, www.resistenze.org – popoli resistenti – stati uniti – 24-04-17 – n. 629

14/04/2017

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DOPO aver concordato che l’attacco USA contro una base aerea siriana ha costituito una violazione del diritto internazionale, una violazione della sovranità della Siria, un professore di diritto della Ivy League ha detto al Partito Repubblicano di credere che tutto sommato un attacco preventivo fosse giustificato. Il professore l’ha paragonato all’alzare un segnale od una luce di stop in una situazione di emergenza.

Questo è il livello di tortuosa ipocrisia nella quale sono affogati le elite intellettuali USA.

Nello spettro delle corporation dei media simili irresponsabili “giustificazioni” dominano la conversazione, e così nel centrosinistra. Alcuni, come il già screditato, ma ancora accontentato, Brian Williams del MSNBC, ai confini della pazzia quando invoca il cantautore Leonard Cohen per meravigliarsi della “bellezza” del lancio dei missili da crociera.

All’interno dei circoli dei due partiti, un consenso similare saluta o approva l’attacco missilistico. LEGGI IL RESTO su Resistenze.org

Intreccio di razza e classe

www.resistenze.org – popoli resistenti – stati uniti – 23-01-17 – n. 617

Intreccio tra razza e classe

Zoltan Zigedy | mltoday.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

24/12/2016

Convinti che l’elezione di un presidente nero avesse finalmente inaugurato una società post-razziale, opinionisti e leader politici statunitensi avevano messo in pensione l’accusa di razzismo dal discorso pubblico.

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Con la maggior parte delle porte aperte di club privati e quartieri bene alle élite afro-americane, con celebrità, eroi dello sport e dello spettacolo di colore ampiamente accettate dai bianchi, le barriere razziali – ci avevano detto – erano cosa del passato.

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Pericolosa isteria della stampa britannica contro la Russia.

Global Research, 19 gennaio 2017

TruePublica 18 gennaio 2017

Traduzione di Enzo Pellegrin per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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La stampa inglese è entrata in modalità di propaganda isterica per demonizzare la nostra più grande minaccia sul pianeta Terra: non il cambiamento climatico, non una pandemia globale, non il terrorismo internazionale o i nuovi nemici dell’America nel Mar Cinese meridionale – ma la Russia.

Il Telegraph 31/12/16: “sistemica, inarrestabile, rapace cyber-minaccia russa alla rete elettrica degli USA, contaminata da un virus trovato sul computer della maggiore compagnia elettrica”

L’ Independent 13/12/16:”Con grande probabilità la Russia ha interferito con il referendum sulla Brexit”

L’ Express 15/01/17:”I russi stanno costringendo la RAF ad annullare le loro missioni in Siria hackerando i loro sistemi informatici”

Il Guardian 14/01/17:”Politici britannici di lungo corso bersaglio di una campagna di fango del Cremlino”

In tutti questi pezzi giornalistici, e ce ne sono parecchi altri, non viene citato un singolo frammento di prova concreta oltre il sentito dire. Nel caso della storia dell’Express, si tratta di asserzioni che vengono corroborate con la frase “E’ interamente plausibile che la Russia possa aver mirato ai Tornado ed ai Typhoons in questo modo” ha detto l’esperto di difesa aerea Justin Bronk del think – tank Royal United Service Institute.

Questa non è una prova.

Nel caso del Telegraph, questa favoletta è stata smascherata come pura propaganda al 100% e il pezzo originale del Washington Post finiva con una totale richiesta di scuse del suo editore. Il Telegraph non ha riportato questa aggiunta o richiesta di scuse per il suo articolo totalmente falso.

Il titolo del Guardian è pura disinformazione dal momento che il suo unico elemento di prova è un deputato (Chris Bryant) che spiegava che il futuro Ministro degli Esteri non avrebbe potuto trattare apertamente la questione (degli hacker russi) per le sue caratteristiche di segretezza e diceva: “Per ogni ministro che si insedi al Foreign Office è abbia responsabilità per la Russia, essi (Mosca) cercheranno di mettere insieme in ogni modo o forma informazioni su di lui”. Come per rafforzare la “prova” Bryant ha detto di essere “assolutamente certo che Boris Johnson, Liam Fox, Alan Duncan che hanno il dossier Russia, e [il segretario alla Brexit] David Davis sono assolutamente tenuti d’occhio”. Questa non è una prova.

La cosa divertente è questa; la storia potrebbe essere vera e molto probabilmente lo è, e allora?

Nell’ottobre 2015, il servizio segreto britannico ha confermato di tenere sotto osservazione i deputati britannici e all’epoca fu concessa l’immunità legale quando venne interpellato. Si apprese che le comunicazioni dei deputati non erano protette dallo spionaggio dei servizi segreti. Questo caso venne in evidenza perché la deputata verde Caroline Lucas, la Baronessa Jenny Jones e l’ex deputato George Galloway, dimostrarono con le rivelazioni di Edward Snowden che le comunicazioni dei deputati erano spiate dal GCHQ [Govenment Communication HeadQuarter, n.d.r. Quartier generale del governo per le comunicazioni, con sede a Cheltenham: è l’agenzia governativa britannica che si occupa della sicurezza, dello spionaggio e controspionaggio, nell’ambito delle comunicazioni], nonostante le leggi ne tutelassero la segretezza.

Più o meno nello stesso tempo scoprimmo che un noto pedofilo gestiva una guardiola messa su dal GCHQ per le proprie osservazioni ed il monitoraggio di importanti “bersagli” politici, per esempio i nostri stessi deputati ed altre figure pubbliche.

Nello passato 1983 Margaret Thatcher utilizzò l’ultimo e più avanzato sistema di sorveglianza denominato “Echelon” (Leggi:  ECHELON – The Start of Britain’s Modern Day Spying Operations) per spiare i Ministri del Governo. Era un progetto americano ed era il primo maggiore sistema di spionaggio che utilizzava satelliti e sistemi informatici per spiare in tutto il globo. Certamente Echelon era stato originariamente creato negli anni 60 per monitorare le comunicazioni militari e diplomatiche dell’URSS e degli alleati del blocco orientale durante la guerra fredda dalla Gran Bretagna e dagli USA. Tutti i dati venivano condivisi con gli americani che – in qualsiasi modo vogliate vederlo, è comunque un governo straniero.

L’Agenzia di Sicurezza Nazionale americana ha spiato le conversazioni telefoniche di 35 leaders del mondo secondo un’altra notizia fatta trapelare da Snowden tre anni or sono. Il tedesco Spiegel ha riferito nel 2014 che “documentazione ci dice che il GCHQ britannico ha segnalato che servizi segreti hanno individuato politici europei, tedeschi e israeliani per spiarli”. Era così sospetto per i britannici che la cancelliera Merkel annunciasse un’offensiva di controspionaggio per mettere un freno allo spionaggio su grande scala condotto dalla NSA degli USA e dallla sua controparte britannica, il GCHQ. Oggi viene riferito da IntelNews the le “divergenze tra i servizi segreti tedeschi e britannici, che iniziarono nello stesso momento nel 2014, assertivamente continuano a persistere” ed oggi costituiscono “la più grande incrinatura tra questi due servizi che ci sia mai stata dopo la seconda guerra mondiale”.

Solo sei mesi fa scoprimmo che GCHQ e la NSA siano d’abitudine le mail dei politici britannici, che includevano corrispondenza coperta da riservatezza tra parlamentari e loro elettori e prima di ciò, documenti interno del MI5, del MI6 e del GCHQ rivelano l’intercettazione usuale delle comunicazioni legalmente protette. Le informazioni ottenute furono raccolte illegalmente per essere usate dai servizi nelle controversie legali nei quali essi stessi furono coinvolti.

In modo divertente, abbiamo recentemente scoperto solo l’altra settimana che lo staff dell’ambasciata di Israele, quasi certamente membri del Mossad, “collaboravano con attivisti politici di lungo corso dei partiti laburista e conservatore per rovesciare i loro stessi partiti dall’interno, e distorcere la politica estera britannica più in favore di Israele che degli interessi britannici”.

Se la Russia non avesse spiato i nostri parlamentari, sarebbero stati gli unici che non l’avessero fatto. Nessuno si fida di nessuno. Lo spionaggio è una notizia vecchia e totalmente prevedibile. Noi siamo TUTTI spiati al giorno d’oggi.

La stampa britannica è complice in questa sconsiderata retorica progettata per instillare il terrore nella popolazione con una pericolosa propaganda che può facilmente condurre a tensioni così pericolose da far nascere una vera guerra. Anche se l’America è schierata nell’Europa continentale e nell’Oceano Atlantico, la Gran bretagna può essere utilizzata come una pedina da sacrificare sulla scacchiera internazionale dove il vincitore si prende tutto. Noi non abbiamo nessuna relazione speciale, non ce n’è mai stata una, ed una stampa irresponsabile, diventando un portavoce che innalza le tensioni tra USA/NATO e Russia si pone assolutamente contro gli interessi e la sicurezza nazionale britannica.

Come metteva in luce in modo allarmante l’articolo dello scorso Ottobre a firma di Laurence Krauss (Presidente del comitato di sostegno del Bullettin of Atomic Scientists) “Trump ha detto che terrà in considerazione di utilizzare le armi atomiche contro l’ISIS ed ha suggerito che sarebbe un bene per il mondo se il Giappone, la Corea del Sud e l’Arabia Saudita acquistassero armamenti nucleari”. Trump potrebbe essere uno degli individui più pericolosi per la pace mondiale – chissà!

Chiuso l’argomento Trump, Krauss va oltre dicendo che “In generale, durante la presidenza Obama, noi abbiamo aumentato il nostro pericoloso abbraccio con le armi nucleari. Al momento, circa un migliaio di testate nucleari sono ancora armate e pronte all’uso immediato; come lo erano durante la guerra fredda sono pronte per essere lanciate in pochi minuti in risposta ad un avvertimento di attacco imminente”.

Chi è colui che sano di mente possa sopportare ancora questa pazzia?

La fonte originale di questo articolo è  TruePublica

Copyright © Graham VanbergenTruePublica, 2017

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