Le conquiste della costruzione del Socialismo nell’Unione Sovietica
Nikos Mottas * | communismgr.blogspot.it
http://www.resistenze.org – 20-09-16 – n. 602
Traduzione di Enzo Pellegrin per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare.
Durante gli ultimi 25 anni, dopo la vittoria delle forze controrivoluzionarie nell’Unione Sovietica e nell’Est Europa, la discussione politica pubblica è stata dominata dal concetto della “fine della storia, fine delle ideologie”. Questo è certamente un concetto molto conveniente per la classe dominante, la borghesia, nel suo sforzo di convincere il mondo che 1) il socialismo è irreversibilmente fallito, 2) il capitalismo è il vincitore finale nella successione delle trasformazioni socio-economiche della storia, 3) ogni argomentazione a favore di una società non capitalista, dove i mezzi di produzione siano socializzati in una economia centralmente pianificata, è “irrealistica” oppure una “fantasia utopistica”.
L’anticomunismo, naturalmente, è stata una parte essenziale del suddetto principio borghese. Per più di due decenni, le forze borghesi ed i loro meccanismi di potere (storiografia, mezzi di comunicazione di massa, ecc.) hanno scatenato in tutto il mondo una crociata anticomunista, principalmente demonizzando e diffamando l’Unione Sovietica e in generale la costruzione del socialismo nel XX secolo. Continua a leggere…
* Nikos Mottas è capo redattore di In difesa del Comunismo, dottorando di Scienze Politiche, relazioni Internazionali e Storia della Politica.