TTIP: Saranno d’accordo i governi a cedere massicciamente gran parte della loro sovranità al capitale transnazionale?

Boraest è convinta che la lotta a tutte le guerre sia una lotta contro l’imperialismo e l’egemonia economica che il capitale globalizzato mette sempre più sfacciatamente in campo contro ogni stato sovrano e contro ogni popolo che tenti di difendere il proprio diritto all’autodeterminazione. Per questo motivo si vuole ricordare che il capitale transnazionale sta facendo digerire agli stati sovrani gli accordi di partenariato commerciale, accordi dove la sovranità non conta più nulla ed è colpita da azioni legali miliardarie ogni volta che ostacola gli interessi economici delle corporations. La lex capitalis, appunto. Dall’imperialismo e dal capitalismo nasce la guerra.

Global Research, 17 gennaio 2016.

da Our Birmingham, 16 gennaio 2016.

Traduzione di boraest.

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Roger Godsiff, deputato verde di Birmingham, ha proposto un’interrogazione parlamentare chiedendo se il Governo fosse disposto a riconsiderare il suo appoggio al Trattato Transatlantico di Partenariato per gli investimenti ed il commercio (TTIP Transatlantic Trade and Investment Partnership), sulla base della recente notizia per cui una compagnia di estrazione petrolifera da sabbie bituminose ha citato in giudizio il governo americano sulla base della legge commerciale in vigore dopo che quest’ultimo aveva respinto il progetto di costruzione di nuovi grandi oleodotti di petrolio da sabbie bituminose. Il deputato ha dichiarato: “Spero che il Primo Ministro voglia riconsiderare il suo appoggio al TTIP alla luce di quest’ultima azione legale” aggiungendo che – per il momento – il TTIP potrebbe esporre i contribuenti britannici ad essere citati in giudizio per miliardi di sterline dalle compagnie petrolifere di fracking.

L’accusa di John Hilary, leader di War on Want, e di molti altri è che il TTIP eleva lo status legale del capitale transnazionale a quello di uno stato sovrano.
Due potenti meccanismi legali internazionali sono già visti come dannosi per il pubblico bene ed uno, l’ICSID, appare opprimere in modo predominante i paesi piccoli e relativamente poveri:

  1. il Meccanismo di Risoluzione delle Vertenze tra Stati ed Investitori (Investor-state dispute settlement – ISDS), il quale è strumento di diritto internazionale pubblico che garantisce all’investitore (il capitale straniero o transnazionale n.d.t.) il diritto di convenire lo Stato straniero davanti a tali procedure arbitrali internazionali di risoluzione (anzichè di fronte ai suoi tribunali sovrani n.d.t.).
  2. e il Centro Internazionale di Risoluzione delle Dispute sugli Investimenti della Banca Mondiale (ICSID).

Le vertenze tra i governi sovrani e le corporations sono istruite in segreto davanti ad un tribunale arbitrale. Sono oltre 500 le azioni legali conosciute che sono state sinora intentate contro 95 paesi sovrani:

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  • La Philip Morris ha citato il Governo Australiano contro le leggi che prevedevano di informare ed evidenziare i danni del fumo sui pacchetti di sigarette.
  • La multinazionale svedese Battenfall ha citato in giudizio il governo tedesco contro la sua decisione di smantellare la produzione di energia nucleare.
  • Un’impresa francese sta citando l’Egitto in giudizio contro la sua legge per l’aumento del salario minimo.
  • Il governo dell’Uruguay ha dovuto emendare la sua legislazione sugli avvertimenti circa la nocività del tabacco sui pacchetti di sigarette e sul divieto di vendita di marche “leggere” dopo che la Philip Morris l’ha citato in un arbitrato ICSID sostenendo che queste restrizioni ostacolavano la sua attività di impresa.

L’ICSID sembra agire in modo predominante per conto delle corporations transnazionali contro i paesi piccoli e più poveri – ma ha disattivato i links a queste informazioni.
Cinquanta dei 128 processi pendenti rivelano che le multinazionali – principalmente nei settori del tabacco, della finanza, assicurazioni, mutui, ricerca e sfruttamento di fonti petrolifere, cave, miniere, produzione di elettricità, idrocarburi, petrolio, gas, energia nucleare, cibo, oro, rame, sviluppo del turismo, acqua – stanno intentando azioni legali contro gli stati sovrani di Cile, Burundi, Egitto, Filippine, Perù, Tunisia, Venezuela, Grenada, Georgia, Romania, Slovenia, Bolivia, Togo, Ecuador, Ucraina, Panama, Sudafrica, Rep. Centroafricana, Paraguay e l’enorme cifra di ben ventiquattro azioni legali solo contro la Repubblica Argentina.
Roger Godssiff conclude:
“Queste spaventose azioni legali mostrano esattamente perché il Regno Unito debba star fuori da accordi commerciali che diano priorità ai diritti delle multinazionali affamate di profitto sui diritti dei cittadini a respirare aria pulita ed prendere indipendentemente le proprie decisioni su come debba essere regolato il proprio paese. Il governo del Regno Unito deve rendere conto ai cittadini dai quali è stato eletto per servirli, non ad inique leggi commerciali che pongono il profitto al di sopra delle persone”.

La fonte originale di questo articolo è Our Birmingham

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